Registro dei titolari effettivi: per motivi di tutela della privacy il giudice amministrativo ha cancellato le sanzioni per le società che non hanno registrato i loro veri proprietari

Registro dei titolari effettivi: per motivi di tutela della privacy il giudice amministrativo ha cancellato le sanzioni per le società che non hanno registrato i loro veri proprietari

Finché lo Stato non modificherà – lo ha recentemente stabilito la Corte suprema amministrativa con sede in Brno –  la regolamentazione legale del registro dei titolari effettivi, non potrà obbligare le società commerciali a registrare i dati e non potrà sanzionarle se non rispetteranno l’obbligo legale. Il motivo è un conflitto con il diritto dell’UE, che è stato gradualmente evidenziato quest’anno dalla Corte suprema amministrativa e  anche dalla Corte suprema. Il registro dei titolari effettivi è un registro pubblico che raccoglie dati sulle persone fisiche che controllano o traggono effettivamente beneficio da entità giuridiche e trust. Il suo scopo è garantire la trasparenza dei rapporti di proprietà e prevenire l’uso improprio delle società a fini di riciclaggio di denaro o evasione fiscale. Autorità, tribunali, banche e notai hanno accesso a tale registro. Alcuni dati di esso sono inoltre liberamente accessibili al pubblico, il che, secondo la Corte amministrativa suprema, rappresenta un problema, soprattutto alla luce della sentenza della Corte di giustizia dell’UE, che ha evidenziato, ad esempio, il rischio di un uso improprio dei dati. Una volta resi accessibili al pubblico, questi dati possono non solo essere liberamente consultati, ma anche conservati e diffusi – ha dichiarato la Corte di giustizia dell’UE nel 2022 – pertanto alcuni Stati membri hanno poi modificato le proprie normative o prassi nazionali, ma la Repubblica Ceca non lo ha fatto.

La decisione dei giudici amministrativi nasce da un caso dove una società era stata multata di 10.000 corone per non aver effettuato la registrazione entro 30 giorni. La società ha sostenuto che la legge ceca era incompatibile con il diritto dell’UE e che la registrazione avrebbe violato la privacy dei titolari. Il Ministero della Giustizia ha insistito sul fatto che l’accesso pubblico ai dati fosse uno strumento legittimo nell’interesse della trasparenza, della lotta al riciclaggio di denaro e dell’individuazione dei conflitti di interesse.La Corte Suprema Amministrativa, a cui è pervenuto il caso,  ha concluso che la società non poteva essere sanzionata. Sebbene la società avesse violato il suo obbligo, se lo avesse adempiuto, avrebbe anche causato un’ingerenza nei diritti dei titolari effettivi. “La normativa vigente ed efficace in materia di registrazione dei titolari effettivi opera in modo tale che la conseguenza diretta dell’adempimento dell’obbligo di notifica da parte dell’ente tenuto a registrare i dati dei propri titolari effettivi è anche un’ingerenza nei diritti costituzionalmente garantiti dei titolari effettivi di tali enti alla tutela della vita privata e familiare e dei dati personali”, si legge nella sentenza.