La Caparra

La Caparra

La caparra (in ceco „jistota“) è una somma di denaro che, spesso, ma non sempre non trattandosi di un obbligo, il locatore si fa consegnare dall’inquilino al momento della sottoscrizione del contratto di locazione. Qualora una tale previsione non ci fosse nel contratto e, nel corso della vigenza dello stesso, il locatore volesse farsi pagare una caparra dovrebbe concordarla contrattualmente con l’inquilino apportando una modifica al contratto. Se l’inquilino rifiuta, il locatore non potrà sfrattarlo. Lo scopo della caparra è quello di garantire il credito del locatore nei confronti dell’inquilino per quanto riguarda l’affitto e qualsiasi altro obbligo derivante dal contratto di locazione. In particolare, si tratta di crediti che il locatore vanta nei confronti dell’inquilino e che non sono stati pagati (ad esempio, affitto non pagato, pagamenti non effettuati per servizi connessi all’uso dell’appartamento, ecc.) La caparra può anche servire come garanzia per eventuali danni che l’inquilino cagiona alla casa o all’appartamento. Potrebbe accadere che, nel corso del contratto, il locatore attinga da tale caparra (es. l’inquilino ha danneggiato l’appartamento e non lo ha riparato, motivo per cui è intervenuto il locatore che ha pagato per coprire i costi della riparazione del danno). Il codice civile non prevede che la caparra debba essere ricostituita nell’importo originario. Dipenderà quindi dall’accordo tra il locatore e l’inquilino se tale caparra debba essere ricostituita e in che modo. I soldi della caparra vengono depositati su un conto corrente del locatore che a tale fine non deve aprire un conto separato. Quando termina il contratto, il locatore deve restituire la caparra all’inquilino quindi la restituzione della caparra è legata al momento della cessazione del contratto di locazione e non al momento in cui si libera l’appartamento. Il locatore avrà il diritto di detrarre dall’ammontare della caparra quanto dovuto dall’inquilino in base al contratto di locazione. Allo stesso tempo, all’inquilino è garantito per legge il diritto agli interessi sulla caparra per il periodo che va dalla sua costituzione fino alla sua restituzione. L’importo degli interessi sulla caparra può essere concordato tra le parti, ma il Codice civile prevede che l’inquilino abbia diritto almeno all’interesse legale, ossia all’interesse richiesto per i prestiti concessi dalle banche nel luogo di residenza o nella sede legale del locatore al momento della conclusione del contratto (articolo 1802 del Codice civile). Gli interessi non possono essere oggetto di rinuncia da parte dell’inquilino nel contratto di locazione. (articolo 2235, paragrafo 1, del codice civile). A quanto ammonta la caparra ? Il codice civile stabilisce che la caparra, unitamente ad eventuali penali che l’inquilino dovesse pagare per inadempimenti contrattuali, non può superare un importo corrispondente a 3 mensilità. Se il contratto di locazione non contiene una clausola sul pagamento della caparra, il locatore non ha diritto a tale caparra e, davanti al rifiuto dell’inquilino di prevederla nel contratto,  il locatore non può sfrattare l’inquilino. Se il locatore, senza un giustificato motivo, non restituisce la caparra, il consiglio è quello di inviare al locatore per iscritto (ad esempio con una lettera raccomandata) una lettera in cui si concede al locatore un termine per la restituzione della caparra sul vostro conto avvertendolo che, in caso contrario, vi rivolgerete al giudice per ottenere  un’ingiunzione di pagamento.