La consulenza in materia fiscale diventa importante

La consulenza in materia fiscale diventa importante

L’attività dei consulenti fiscali viene disciplinata da una legge speciale già dal 1992. L’attività di consulenza fiscale è caratterizzata sia dalla consulenza legale e da quella nell’ambito economico-fiscale nelle questioni relative ai tributi ed imposte, sia da quella nelle questioni che sono collegate ad essi. In sostanza si tratta di una specifico ramo della consulenza legale che, oltre che dagli avvocati, può essere esercitata soltanto sulla base dell’iscrizione presso l’Ordine dei consulenti fiscali della Repubblica ceca (in prosieguo: «Ordine»).

1 Il consulente fiscale difende i diritti del cliente

Gli obblighi fondamentali dei consulenti fiscali sono quelli della tutela dei diritti e degli interessi legittimi dei suoi clienti. Una parte del diritto, tutelato costituzionalmente, dei contribuenti è quello all’assistenza legale nel corso dei procedimenti avanti all’Amministrazione finanziaria e questo sin dall’inizio dei procedimenti. Nell’ambito del procedimento tributario  si trova il fulcro della fornitura della consulenza fiscale. Vale la regola d’oro che, prima il cliente si rivolge al consulente fiscale, meglio ed in maniera maggiormente effettiva il consulente fiscale potrà tutelare i suoi diritti ed interessi legittimi. L’ordinamento tributario contiene l’intero catalogo dei diritti dei contribuenti che spesso non sono conosciuti e non raramente vengono sottaciuti da parte dei contribuenti. Molto spesso nella prassi accade che le ragioni per un accertamento delle imposte scaturisca da un modo di procedere non qualificato dei contribuenti nel corso del controllo fiscale, in particolare al suo inizio.

Il consulente fiscale  è al contempo autorizzato a rappresentare il proprio cliente anche nel momento dell’esercizio del diritto, costituzionalmente garantito, ad un controllo giurisdizionale circa la determinazione dell’imposta. Il numero delle controversie relative alla determinazione dell’imposta che non si concludono nell’ambito del procedimento tributario, ma successivamente proseguono avanti al giudice, crescono sempre di più. Ed invero, la presentazione di un ricorso amministrativo contro una deliberazione dell’Amministrazione tributaria è impegnativa dal punto di vista specialistico e richiede non solo una conoscenza delle regole processuali ma in particolare una conoscenza del diritto tributario e della relativa giurisprudenza. Anche per gli stessi avvocati la materia è impegnativa e  possono padroneggiarla solo quelli che si specializzano in questo settore.

I contribuenti dovrebbero subito rivolgersi al consulente fiscale non appena inizia un controllo fiscale oppure quando devono  ricercare la soluzione di un complesso problema fiscale e non affidarsi all’assistenza del proprio ragioniere oppure rivolgersi all’avvocato di famiglia.  Quando abbiamo il mal di denti, a nessuno verrebbe l’idea di andare dal primo medico di famiglia, ma si cerca uno specialista. Lo stesso principio vale anche per la ricerca dell’assistenza in materia tributaria. Il consulente fiscale proverà a valutare il peso del problema, è assicurato (a differenza del ragioniere) contro eventuali conseguenze negative derivanti dalla soluzione prescelta ed eventualmente indirizzerà il cliente ad un altro collega qualora il problema richieda una conoscenza molto approfondita in uno specifico settore del diritto tributario. A causa della continua aumentata complicazione della legislazione tributaria e dei continui interventi legislativi modificativi della stessa, anche nell’ambito della consulenza fiscale si è arrivati alla necessità di un’ulteriore specializzazione così come accade nel campo medico.

Come tra i medici ci sono i pediatri, i chirurghi, gli ortopedici, gli internisti, i ginecologi, i neurologi, tra i consulenti fiscali sono sorti gli esperti in materia di IVA, quelli esperti del processo tributario, quelli esperti dei tributi nel campo immobiliare, quelli sulle accise, ecc. La specializzazione si manifesta anche nell’ambito dei singoli tributi: per esempio l’imposta sui redditi da lavoro autonomo viene disciplinata solo da alcuni paragrafi della legge sull’imposta sui redditi che hanno una propria giurisprudenza.

2 Tutelare i propri diritti ripaga

L’attuale trend dell’Amministrazione finanziaria  è quello di porre grande enfasi nella prevenzione e scoperta delle frodi fiscali. Si tratta di una marcata priorità nell’attuale attività dell’Amministrazione finanziaria ceca. Tuttavia nella prassi degli ultimi tempi si registrano in maniera frequenti casi nei quali i  funzionari del Fisco procedano al di fuori dell’ambito legale, arrivando a commettere violazioni dei diritti dei contribuenti.

Un settore altamente oggetto dell’attenzione dei mass media risulta essere quello dei casi investigativi che vengono condotti in occasione della liquidazione di aziende. Statisticamente emerge che circa 1/3 su 85 procedimenti giudiziari si sono conclusi favorevolmente per il contribuente. Si tratta di una quota significativa che dimostra che ha senso tutelarsi a fronte delle pretese dell’Amministrazione fiscale. E più di un centinaio di liti giudiziarie aspettano la propria sentenza definitiva. Oso affermare che, senza la rappresentanza di un consulente fiscale oppure di un avvocato specialista, i contribuenti nell’ambito di quei processi non avrebbero avuto chance di successo.

Soltanto una tutela rigorosa dei diritti dei contribuenti ha condotto all’emissioni di sentenze che in maniera significativa correggono il modo di procedere e le decisioni dell’Amministrazione finanziaria. Solo grazie a questa tutela rigorosa nell’ultimo periodo abbiamo scoperto che:

  • un’ordinanza cautelare deve essere fondata su una proporzionata e verosimile futura determinazione dell’imposta e per la sua emissione l’Ufficio finanziario ha soltanto un tentativo;
  • il fine dell’Amministrazione finanziaria non è una immediata esecuzione avente ad oggetto l’arretrato tributario ma è necessario fornire al contribuente un spazio per il pagamento volontario dell’imposta dovuta e questo anche mediante una rateizzazione;
  • la base imponibile dell’imposta sui beni immobili è il prezzo senza IVA;

3 Riservatezza del consulente fiscale – il Santo Gral della consulenza fiscale

Il Consulente fiscale durante la sua attività entra in contatto con informazioni molto sensibili relative alla propria clientela. Pertanto è necessario assicurare una rigorosa privacy da parte del consulente fiscale. Qualcosa come un segreto confessionale tributario. La riservatezza del consulente fiscale non tutela il consulente ma il suo cliente. Risulta molto importante esserne consapevoli. Qualsiasi limitazione della riservatezza porterebbe inevitabilmente al fatto che i clienti perderebbero la fiducia nel rivolgersi in sicurezza al loro consulente.

Negli ultimi tempi noi siamo testimoni di significativi segnali relativi alla violazione della riservatezza dei consulenti fiscali. Il primo attacco alla riservatezza lo ha fatto il Ministero delle finanze nell’ambito dell’implementazione della direttiva europea DAC 5. Il Ministero aveva originariamente proposto, al di la di quello che richiedeva l’implementazione,  di arrivare ad una violazione della riservatezza dei consulenti fiscali (unitamente a quella anche di notai, ufficiali giudiziari, avvocati e revisori contabili). Dopo una paziente trattativa con l’Ordine, in collaborazione con l’Ordine degli avvocati cechi, si è riusciti a modificare la proposta ministeriale in modo tale che non si andasse oltre la cornice della direttiva e si scalfisse la riservatezza nei limiti dello strettamente necessario. Nel corso della discussione in Parlamento (con il supporto del Ministero) è stata consegnata a tutti una proposta parlamentare del deputato Jakub Michalek la quale con una modalità non oggettiva e non qualificata di nuovo limita in maniera significativa la riservatezza. Se venisse approvata, l’Amministrazione finanziaria arriverebbe senza problemi a conoscere i dati dei clienti finora coperti dalla riservatezza del consulente. Un fine che la direttiva non ha affatto. Allo Stato sarebbe consentito anche di accedere al contratto con il cliente ed ad altri dati sensibili riguardanti la comunicazione con il cliente e pertanto tale proposta sarebbe certamente incostituzionale.

4 In materia di tasse è in gioco  anche la libertà personale

L’Amministrazione finanziaria è portata metodicamente a presentare denunce penali nel caso in cui arrivi alla conclusione che ci possa essere il sospetto della commissione di una frode fiscale. In alcuni casi il procedimento penale inizia già prima che quello tributario, ed eventualmente giudiziario, si sia concluso in maniera definitiva e l’ammontare della base imponibile viene così determinata a colpo sicuro. Spesso si arriva alla presentazione di denunce penali in maniera pretestuosa in quanto il loro unico fine è quello di rafforzare la decisione tributaria (sotto forma di ordinanza cautelare, diniego del diritto alla detrazione fiscale).

L’Amministrazione fiscale tramette agli organi di polizia l’intero fascicolo comprese tutte le dichiarazioni fiscali  del contribuente. E qui si arriva ad un grande conflitto con un principio generale del diritto  collegato al divieto di autoaccusarsi. Nell’ambito del tentativo di reggere l‘onere probatorio, il contribuente comunica all’Amministrazione finanziaria informazioni che poi l’organo di polizia utilizza per l’accusa. In un caso l’organo di polizia ha iniziato un procedimento penale per mera negligenza sebbene la frode fiscale necessiti almeno del dolo.

Pertanto è molto importante nel corso del procedimento tributario nei casi controversi valutare quali informazioni e documenti trasmettere al Fisco. Neppure un tentativo di frode fiscale può rappresentare un legittimo motivo  affinché nell’ambito di un procedimento tributario si strappino al contribuente informazioni da usarsi poi nel procedimento penale. Ed anche se spesso l’Amministrazione finanziaria ha il desiderio di sostituirsi agli organi penali inquirenti e „punire“ il contribuente per una sua connessione ad una frode fiscale, vale sempre l regola che il fine dell’Amministrazione finanziaria è solo la corretta determinazione dell’imposta e l’assicurazione del suo incasso.

5 Il consulente fiscale è un partner anche dell’Amministrazione fiscale

Un elemento significativo, se non decisivo, della consulenza fiscale è la prevenzione, pertanto la collaborazione con il cliente già prima del momento della presentazione della dichiarazione dei redditi.

Una preparazione, redazione e deposito di qualità delle dichiarazioni dei redditi necessitano il consumo di tempo ed energia e questo anche da parte dell’Amministrazione finanziaria che poi si dedicherà alla ricerca di eventuali irregolarità. In particolare l’installazione di una relazione di controllo e dell’EET esigono che i contribuenti facciano una trasmissione puntuale delle transazioni. Nel contempo ai consulenti fiscali viene richiesto di rispondere in maniera qualificata a domande dei funzionari del fisco nel caso in cui una confronto dei dati faccia emergere dubbi, poca chiarezza ed anomalie. Una risposta di qualità e tempestiva da parte consulenti fiscali fa risparmiare tempo e risorse ad entrambe le parti (cliente e Fisco)  in quanto non è necessario aprire un passaggio formalizzato (un passaggio per eliminare incertezze, una visita fiscale).

Il compito del consulente fiscale è tutelare i diritti dei contribuenti e garantire che non paghi imposte più di quanto la legge richiede. Il consulente fiscale prova a spiegare al proprio cliente i motivi del modo di procedere dell’Amministrazione finanziaria e prevenire inutili conflitti tra il cliente e l’Amministrazione finanziaria.

6 I consulenti fiscali hanno un ruolo anche nel momento della creazione della legge

L’Ordine è stato costituito anche per avere un ruolo al momento della creazione della legislazione tributaria e alla legislazione connessa. Il Governo, nello stesso momento del processo legislativo, ha a disposizione un controrelatore esperto prelevato da un collegio di esperti e di consulenti tributari con esperienza pratica. Un elevato livello delle osservazioni dell’Ordine è stato possibile documentarlo in occasione dell’introduzione dell’EET e dell’installazione della relazione di controllo. L’Ordine, nell’ambito delle proprie osservazioni, ha de facto sollevato eccezioni che alla fine anche la Corte costituzionale nelle sue sentenze ha accertato e ha annullato alcune disposizioni della legge.

Per i motivi sopra indicati è evidente che  nell’interesse dei contribuente, in caso di necessità, cercare al più presto un consulente fiscale. E’  in gioco non solo il denaro, ma anche l’esistenza di una azienda ed in alcuni casi  la libertà personale.

 

Brno, 2.11.2018